giovedì 29 marzo 2012

in attesa che la porta si apra

GATTI in conflitto

era cominciato tutto da un piccolo riquadro nelle pagine di cultura di Repubblica di oggi 29 marzo, autore Nicola Lombardozzi. Grezzo come sono raramente mi avventuro su questo tipo di pagine se non come oggi, acquistata la mini mazzetta di giornali nella solita edicola in piazza San Michele a Cagliari, che una panchina al margine delle bancharelle era vuota e ho potuto fare il pensionato vero grazie anche a uno splendido sole.

lo sguardo alle altre notizie era inevitabile, ormai, non so voi, saturo di art. 18, giustizia, corruzione e anche Emilio Fede finalmente non ritenuto più utile per richiamare il voto dei fanatici di TV e apatici su tutto il resto. Buon segno, dico io, se FEDE non serve più allora forse qualcosa sta cambiando seriamente.

ma arriviamoci alla notizia: il GATTO di MEDVEDEV é fuggito di casa. Vero o bufala che sia, per lo spazio che si afferma sia stato dato in Russia é un fatto significativo: si passa dal clima brusco e brutale del potere alle armi di DISTRAZIONE di MASSA, evidentemente consapevoli che anche daquelle parti il privato (guidato) sta arrivando. Questa notizia diviene poi quasi drammatica perché corre voce che questa fuga sia conseguente a uno scontro fra felini vicini di casa, quello di DOROFEI pupillo della signora MEDVEDEV e un altro gattone appatenente addirittura a GORBACIOV e famiglia.


Dorofei - di razza Neva Masquerade, una variante del gatto siberiano - ha più di sette anni ed è stato scelto in un allevamento dalla first lady russa Svetlana Medvedeva, che se n'è innamorata, secondo le cronache del cremlino, quando le si è addormentato in braccio. Prima della fuga da Odinzovo, si era parlato di lui per una lite con il gatto di Mikhail Gorbaciov, vicino di casa della residenza presidenziale: il primo felino di Russia ne era uscito male ed era finito dal veterinario. Si era poi saputo di un brutto graffio inferto a Dmitri Medvedev, che l'aveva accettato con spirito sportivo. Qualcuno su Twitter comunque consiglia: corri, Dorefei, corri!

Rimane un dubbio perché una altra fonte riporta un gatto diverso. La foto però é non copiabile non saprei se per invidia (é decisamente più ricco di pelo e di signorilità) per riservatezza o per difenderlo dai cattivoni che volessero far del male a cotanto micione. A meno che non sia qquello di GORBACIOV.

E il finale é rassicurante, provvede TWITTER a riportare la serenità.

Mosca, 28 marzo 2012 - Dmitri Medvedev, dall’India, rassicura sulle sorti del suo gatto: “Da fonti vicine a Dorofei, si è saputo che non è andato da nessuna parte. Grazie a tutti per l’interessamento!”, ha scritto il presidente russo su Twitter.

NB: argomento risibile? perché vi sembra che ci sia qualcosa di serio in giro?

DA TUTTE LE PARTI IN GIOCO

domenica 25 marzo 2012

gli avvoltoi arrivano lesti se c'é odore di MORTE

ed ecco avvicinarsi la fine e il segnale é sicuro solo che stavolta si mobilita addirittura il capo dei CORVI, anche se meglio si dovrebbe parlare di avvoltoi perché più esperti in cadaveri. L'occasione é ghiotta, si tratta di recuperare una antica tradizione. Da sempre nell' America del Centro Sud c'era una divisione dei compiti, la Gerarchia con il potere (basta ricordare il Cile, ma non solo) e il denaro mentre il Popolo era affidato ai frati, possibilmente francescani. Ma adesso il boccone é molto importante non per il suo peso anagrafico ma per il significato tanto da dover allertare e inviare il simbolo supremo, quell'agente di Dio in terra vestito di bianco normalmente posto a Roma.

gli USA son costretti a guardare da lontano, troppi e troppo elettoramente importanti i cubani arrivati, nello stesso tempo da sempre c'è stata troppa commistione tra la religione cattolica e le antiche espressioni religiose. Nel nostro mondo i problemi un tempo eran semplici, come nel caso dell'imperatore Federico ormai morente.

da sempre il monaco Barardo di Castacca aveva conversato ed aiutatol'Imperatore bastava fidarsi di LUI nel controllare il dopo.

ma a CUBA, quale soluzione trovare al conflitto in atto fra ANGELI e DEMONI?

anche se la tradizione e i residui culturali dell'occupazione spagnola rassicurano, inevitabile che fra i dirigenti cubani ci sia un pericolo di eccessiva laicità, come un secolo fa in Messico.

certo il Papa tedesco ha messo le mani avanti

A bordo dell'aereo papale diretto in Messico, Papa Benedetto XVI ha detto che l'ideologia marxista così come concepita non corrisponde più alla realtà e ha esortato Cuba a scegliere "nuovi modelli", aggiungendo che la comunità cattolica nell'isola è pronta a collaborare nella costruzione di una nuova società e ad aprirsi a "un dialogo costruttivo per evitare traumi"

riusciranno i nostri eroi a superare indenni questo passaggio? Sarà capace la Chiesa a tenere lontano i rischi di fanatismo dei propri cristoneros magari alleati dai nuovi fanatici della SANTA MORTE, in arrivo dal Messico?



attacchi e contrattacchi

nell'approssimarsi della sentenza ultima su uno dei tanti processi che hanno interessato il solito sperabilmente EX, lo stesso si era pubblicamente esposto a contraddizione e sostegno dell'annaspante GOVERNO. Probabilmente gli é servito per ottenere un risultato la cui qualità conosceremo solo alla lettura del dispositivo. Lo stesso aveva provato a seguitare nell'azione per condizionare la soluzione del tanto esaltato dai contendenti pro e contro sto ART 18. La reazione compatta e unitaria della base dei lavoratori specie del settore metalmeccanico, UGL compresa (per i poco informati perché troppo giovani l'UGL é l'erede diretta della CISNAL a sua volta emanazione dell'antico e rente MSI). Di qui il tentativo di recupero del duo CISL e UIL, anche per il rapido e preventivo posizionamento di Bersani e D'Alema.

già, D'Alema, con due zampate é rispuntato con la solita diretta chiarezza e durezza verbale che spesso conta di più dello sventolìo di bandiere e l'urlato degli slogan. Per fortuna le PAROLE nate dal ragionamento e dalla esperienza politica della vecchia macchina PCI valgono più degli squittii, delle vignette e delle disorganizzate e variegate espressioni alla FB e vignette con i tanti caporali che si credono futuri napoleoni.

succederà certo che sto ART 18 vedrà dei restauri, che sono necessari perché la realtà é cambiata, ed é cambiata non tanto e non solo per la globalizzazione voluta dal solito insieme di cattivima perché la globalizzazione ha provocato la nascita, crescita e formazione di una nuova e giovane borghesia altrove, borghesia basata su miliardi di ex "poveri" ancora affamati di migliori occasioni. Questi restauri però non dovranno essere funzionali solo dei miserabili interessi dei nostri anemici signori tutelati dal PdL (quelli ricchi) o agli stessi miserabili interessi dei vincitori di concorsi così funzionali ai tanti Bonanni o UDC o trafficoni del denaro di tutti, dovranno saper determinare in meglio la redistriuzione della ricchezza che non potrà che essere prodotta dall'arricchimento inttellettuale, scientifico e conoscitivo vere miniere del futuro.

il cosiddetto svilippo dell'800 e 900 non sarebbe arrivato senza la valanga di conoscenze e nuove interpretazioni dell'Universo della Fisica e della Chimica, non bastava industrializzare la bravura di artigiani, agricoltori e manovali. Cito un esempio che conosciamo indirettamente, il mio CADDY che ha 280 mila km e dicono arriverà ai 500 mila (se non lo sfascio di carrozzeria e simili) non l'avrebbe potuto fare se migliaia di persone non avessero indagato sui materiali e i loro comportamenti. Nessuna FIOM del mondo lo avrebbe potuto fare e forse sarebbe stato meglio che anziché discutere dei minuti di mensa avessero preteso più ricerca, più onestà di gestione così da non ritrovarsi in coda a una Volkswagen nella quale la presenza pubblica non é poca cosa.

Provatevi a immaginare cosa sarebbe ora la VOLKSWAGEN gestita in Italia, con lo Stato che ci ritroviamo, i Padroni nostri e, lasciatemelo dire, i Sindacati così culturalmente aridi che ci ritroviamo.

giovedì 22 marzo 2012

in principio c'era il verbo PADANO...

gli amici più giovani non sanno quel che si son persi non essendo vissuti al tempo di Guareschi, figura indimenticata di anticomunista e antifascista nonostante la fede monarchica indistruttibile. C'era una rubrica sul Candido che era indispensabile leggere per capire gli assurdi a cui la fedeltà partitica arrivava e l'oggetto di tanta osservazione era il popolo di lettori de l'UNITA' classificati come TRINARICIUTI e di fedeli esecutori di quel che l'UNITA' suggeriva.

qualcosa di simile potrebbe dirsi oggi della LEGA e di alcuni dei più gloriosi esponenti del recente e attuale momento, come l'immarcescibile GENTILINI in quel di Treviso, SINDACO ormai non più ma vicesindaco SI'.

capita quindi che da un qualche tempo accadano in quel di Treviso fenomeni "insoliti" a danno di concittadine femmine  e sembra siano pure arrivate legioni di Pulotti  ad aiutare le fiamme gialle per l'eterna questione degli scontrini che nell'ultimo attacco subìto hanno rappresentato un dato pressoché vicino a quello di altre italiche contrade: almeno un 30% si dimentica dell'esistenza della obbligatorietà dello scontrino cosiddetto fiscale.

per le femmine il percorso é facile facile: non rompiamo il cazzo, era solo una pacca sul CULO di una bella smorfiosetta!

riusciranno i nostri eroi a convincere gli italiani che, come sempre, i PADANI SONO plus?                     

mercoledì 21 marzo 2012

ARTICOLO 18: quanto mi costi...

il principio difeso dall'art. 18 in modo esplicito é chiaro che é irrinunciabile quel che é spesso non sopportabile é l'uso e l'abuso che di questo articolo é stato fatto in alcune realtà di lavoro, specie nelle aziende a forte influenza PUBBLICA.


<43. Zini Giuseppe30 minuti fa ( 22-03-2012 )premesso che l'articolo 18 è stato nello statuto dei lavoratori nel suo insieme,una grande conquista,premesso che..troppe volte i sindacati hanno appoggiato e si sono resi complici di parassitismo sistematico,dei fanulloni ,che..col loro comportamento obbligavano gli operai onesti a lavoae il doppio:.....detto questo,l'intero statuto và conservato con gli aggiornamenti necessari,..viviamo nella competizione globale,non possiamo immobilizzae un'azienda per lotte ideologiche politicizzate da un sindacato,che dovrebbe occuparsi di fare politica sindacale come una volta faceva !!!!
La verità..è che ora,i parassiti,dovranno fare i conti col loro comportamento continuato nel tempo,che i sindacati ( sopratutto cgil ) si vedranno ridotte le loro tessere,i loro poteri di influenzare le cose,di proteggere a capriccio i fanulloni;....in fondo,un operaio che lavora bene,che non fà ostruzionismo a chi gli dà un lavoro,non verrà mandato via dall'azienda,..la domanda è chi ha paura ?>
é significativo come molti dei commenti più nettamenti contrari e accesi arrivino spesso proprio da chi ha realtà di lavoro di dipendente pubblico o assimilabili (alitalia, tirrenia, etc.), guardo caso una realtà lavorativa ampiamente tutelata anche nelle sue più malandate realizzazioni.

domenica 18 marzo 2012

FRA PADRI PUTATIVI e jus primae noctis

19 marzo, festa del papà o festa del PAPA? Del Papa, ovviamente, quale delegato in terra di Cristo e, de relato, dell'altra figura della trinità, lo Spirito Santo fino a scomodare il buon DIO uno e trino.

forse si poteva scegliere un altro santo quale rappresentante del ruolo di protettore dei padri, ma così hanno deciso i sommi reggitori della Chiesa Cattolica forse i meno qualificati ufficialmente visto il vincolo del voto di castità. Ma non sottilizziamo, in questa materia la MATERIALITA' non ha funzione reale o, forse ancor più, perché proprio lì in mezzo circolano legioni di padri reali coperti da altrettanti padri putativi di comodo.

Ma non stiamo qui a fare i bambocci, direbbeBersani, accettiamo questo onore anche se la
la vita odierna rende molto più complessa la funzione dei padri e, diciamolo e con soddisfazione, più gratificante.

ma allora San Giuseppe?  Allora possiamo lasciar perdere la realtà e il putativo rifacendoci ad una iconografia così forse poco realistica ma pure così gratificante, al di là delle aureole.



NB: e lo jus primae noctis? ma é così evidente da non vederlo, aver scelto come santo di riferimento Giuseppe, consciamente o no, vuole banalmente significare che i figli non sono dei padri ma proprietà di DIO e, quindi, della CHIESA, sua mandataria.

e volutamente dimenticando che i FIGLI sono di se stessi, a noi il ruolo di guidarli rapportandoci con l'esempio di una vita costruita di sincerità profonda senza nascondere errori piccoli e grandi ma anche la volontà continua di recupero.

nei limiti della fragilità di noi UMANI che non desiderano delegare a nessuno un onere e un onore fondamentali.




sabato 17 marzo 2012

LE ANIME MORTE

é un titolo azzeccato di un BLOG segnalato dall'amica di FB Manuela Simonetti. Descrive fino in fondo i principali protagonisti, si fa per dire, dell'Italia di oggi. Ultimi tronchetti galleggianti nel mare mefitico impaludato da vent'anni di egoismo sociale che ha coinvolto tutti noi, senza esclusione alcuna se non altro per inscipienza, trombonaggine e simili amenità. E non parliamo della generalità media del sacro collegio che in clergymann o sottana non si é sottratto all'assalto del pubblico denaro.

Girano milioni di foto, belle, brutte ovvie, banali, inutili. Ma qualche volta uno scatto preso per caso o inconsapevolmente fa storia. Eccola l’immagine scattata con un telefonino dell’incontro al vertice tra il premier e i tre leader dei partiti che lo sostengono: facce di ieri, facce che condizionano un presente avvilito e arrogante, ma che già hanno il sapore del passato remoto. Epigoni di un’era.

al disperato commento del BLOGGER sopra citato va poi aggiunto l'editoriale di LUIGI LA SPINA su LA STAMPA che lucidamente analizza lo sbalordimento dei politici di mestiere incapaci di capire il sostanziale successo di Monti nonstante le mazzate che hanno colpito sostanzialmente i meno fortunati, quelli cioé che non possono compensare con l'evasione e l'elusione fiscale o con la partecipazione al BANCHETTO della corruttela.

Un calcolo sbagliato era all’origine dell’atteggiamento del Pdl e del Pd. Pensavano che la necessità di misure severe di risanamento dei conti pubblici scavasse un solco di violenta impopolarità tra i cittadini e Monti, con il seguito dei suoi ministri tecnici. Con l’abbandono della prima linea, sulla scena della politica, ritenevano, perciò, di scansarne le pericolose conseguenze elettorali. Dalle retrovie, intanto, tentavano di tutelare gli interessi delle corporazioni a loro vicine, attraverso il ricatto dell’arma letale per il governo: il ritiro dell’appoggio parlamentare e, quindi, l’obbligo delle dimissioni di Monti.

La realtà ha smentito queste previsioni. I consensi al governo, nonostante i duri provvedimenti fiscali, non si sono ridotti a percentuali preoccupanti; anzi, si sono mantenuti a un livello rassicurante. Nel frattempo, la rapida riduzione del famoso «spread» tra i nostri titoli di Stato e quelli tedeschi, vero termometro della fiducia dei mercati sul futuro dell’Italia, sanzionava il successo del «ministero strano» e la stima dei partner europei nei confronti di Monti ne accresceva il prestigio, a scapito dei leader dei partiti nostrani. Insomma, tutti i meriti si indirizzavano verso palazzo Chigi e tutte le colpe dei compromessi, degli annacquamenti nelle misure annunciate dal governo venivano attribuite ai freni imposti dalle lobby partitiche e dai privilegi a cui i parlamentari non volevano rinunciare.

attenti però a non generalizzare perché i sondaggi rivelano che, come sempre, i più pazienti sono quelli della fascia sinistra e centro moderata, quelli cioé consapevoli che solo uno Stato che funziona protegge quanti non hanno la possibilità di imporsi tramite pressioni di gruppo derivanti dalle solite corporazioni, come la non eccelsa risultanza delle cosiddette liberalizzazioni ha confermato. E gli stessi sondaggi confermano che, al dunque, gli ultras della sinistra sono pronti ad appoggiare con i loro pseudo estremismi la difesa sostanziale dello status quo, riaprendo spazi proprio alla marèe che ha come riferimento il Berlusconi. E Berlusconi é ben felice di correre il rischio di vedere cadere le ultime accuse garantendo il Governo tecnico o, meglio, ricattando con la minaccia di togliere l'appoggio fregandosene, pur di salvarsi il culo, dei riflessi di débacle finale per l'Italia.

venerdì 9 marzo 2012

DELL'UTRI? e v v a i...

per capire il risultato, qualche volta bisogna andare indietro almeno di un giorno e leggere, ad esempio, il CORRIERONE.

Dell'Utri attende la sentenza della Cassazione rischia di finire in carcere come Cuffaro

All'epilogo il processo per concorso in associazione mafiosa

DOPO LA CONDANNA IN PRIMO E SECONDO GRADO
Dell'Utri attende la sentenza della Cassazione
rischia di finire in carcere come Cuffaro

All'epilogo il processo per concorso in associazione mafiosa
Marcello Dell'Utri durante il processo Marcello Dell'Utri durante il processo
MILANO - In caso di condanna anche in Cassazione per lui si aprirebbero le porte del carcere come già avvenuto per Totò Cuffaro. Ma a differenza dell'ex Presidente della Regione Sicilia l'eventuale capitolazione di Marcello Dell'Utri aprirebbe anche un caso politico e sarebbe un ulteriore segnale della fine dell'era berlusconiana. E non tanto perché l'accusa tocchi direttamente l'ex premier, ma perché Dell'Utri è stato pur sempre uno degli artefici dell'avventura di Berlusconi in politica, l'uomo che ha saputo trasformare un'azienda come Publitalia in quella gigantesca macchia elettorale in grado di convincere gli italiani a credere nel grande sogno berlusconiano.
e qui siamo solo alle ragioni di OPPORTUNITA', ma l'articolo si diffonde ad esempio all'analisi del collegio giudicante in Cassazione, come per caso il Presidente si dice sia uno degli allievi di Corrado Carnevale eroico difensore della giustizia giusta, e ci mancherebbe che ad ogni mafioso non fosse garantita il riconoscimento perfetto della sua natura di innocente fino a prova contraria. E che sia una prova, metti che un giudice un giorno abbia una calzino rosso e uno blù come si fa a non pensare che sia piuttosto distratto?
ma possiamo al risultato, nel dubbio però la Cassazione non ha assolto (e poteva farlo) ha annullato con RINVIO. Il RINVIO é essenziale, intanto si guadagna tempo e anche se in giro c'é della MAFIA, basta giocare con le date (ricordate Andreotti?) e il gioco é fatto. In ogni caso bisogna rifare l'appello, e dopo ci sarà un altro ricorso, passano gli anni, qualcuno finalmente morirà o andrà fuori dai coglioni.
È stato ritenuto responsabile di concorso esterno in associazione mafiosa per aver «intrattenuto rapporti con boss e uomini d'onore». Ma nel condannarlo la Corte d'appello di Palermo ha immaginato un ideale spartiacque temporale, ritenendolo responsabile per i fatti avvenuti prima del '92 e assolvendolo per gli anni successivi. In questo molti hanno voluto leggere una sorta di assoluzione della creatura politica Forza Italia e del suo leader Berlusconi, come se il rapporto precedente tra Dell'Utri e il leader di Forza Italia non influisse su quello degli anni a venire.
un dubbio, e se il capo e sodale di Dell'Utri abbia rinviato il ritorno dalla Russia, perché non si sa mai? Metti che la Cassazione avesse accettato la sentenza della  Corte d'Appello? Vi immaginate che qualche giudice avesse fatto un collegamento e magari spiccasse un bel mandato di cattura? Già i siciliani sono spesso speciali e cocciutie se si mettono in testa di difendere la legalità insistono e mica possono fare sempre come con BORSELLINO, altri tempi.
Se Berlusconi é rimasto lo stesso, loro si sono evoluti.

DAGLI DAGLI ora possiamo gridare

é veramente e amaramente divertente sentire dire dell'Italia umiliata, del "nostro" ostaggio ucciso, del mancato credito di cui godiamo all'estero, colpa, ovviamente, dell'attuale governo dei TECNICI che non sanno muoversi nel mondo reale, mentre gli altri, i precedenti anzi quello di poco prima sapeva eccome cosa fare.

volendo raccontarla in modo micragnoso gli attuali ostaggi in mani sporche, quando non grondanti sangue, in gran parte stanno per festeggiare il loro primo anno di permanenza in quegli invidiabili luoghi. E durante? o prima?

ci siamo dimenticati le prosternate accoglienze al GHEDDAFI? e le riverenze nel confronto di PUTIN? chissà perché l'ex nostro duce maximo é appena andato a festeggiare la vittoria del SUO amico Putin o, come dice LUI, é andato come consulente per suggerire come formare il suo, di PUTIN, governo.

tutta la politica estera degli ultimi anni era al soldo del satrapo libico e del restauratore russo e se si vuole cercare una indicazione basta seguire la POLITICA dell'ENI, sia nella articolazione azionaria, sia negli obiettivi concreti ad esempio nella strategia degli approvvigionamenti del gas. E' notizia di pochi giorni fa della rinuncia a un importante (sia pure futuro) insediamento industriale (rigassificatore) a Brindisi ed é significativo il festeggiamento del PdL e dintorni.   E non sembri strano che l'insediamento di degassificatori sia negativo non solo per i soliti verdi e simili ma lo é ancor più per russi e loro amici che hanno tutto l'interesse a che l'Italia sia costretta all'impiego dei grandi gasdotti che, guardacaso, sono pressoché tutti in mano o controllati dai russi, cioé PUTIN, cioé il nostro caro alleato unico e vero.

e andiamo ancora un po' più avanti, chiediamoci perché anche l'Europa se ne tira fuori

Potremmo archiviare (e comunque non dobbiamo farlo) il caso come un incidente di percorso se questa mancanza di «rispetto» da parte delle autorità inglesi non avvenisse contemporaneamente a un altro grande «affronto» che ci viene dall’Europa. Su certe questione val la pena di parlar chiaro, ed è abbastanza ovvio che l’Europa non ci sta dando un grande aiuto nella serissima questione dei due marò prigionieri in India. E’ dal 16 febbraio che l’Italia prova a disincagliarsi da uno scontro con l’India sul destino di due nostri fucilieri arrestati in quanto sospettati di aver ucciso due pescatori. Il nostro Paese ha provato in ogni modo a disinnescare la mina, prima di rivolgersi all’Europa. E quando lo ha fatto si è sentito rispondere da Catherine Ashton, commissario Ue per gli Affari esteri che «il problema è di competenza esclusivamente italiano». Nelle ultime ore si sono moltiplicati gli appelli e i malumori dei rappresentanti italiani a Bruxelles e solo con una certa condiscendenza ci è stato assicurato che «l’Europa si impegnerà».

é quanto scrive oggi su La Stampa Lucia Annunziata. E poi ricordiamo quanto ha rilevato D'Alema riferendosi ai nostri servizi che solo pochi giorni fa avevano affermato "tutto tranquillo". Già i nostri servizi, quelli che fattivamente determinano il ruolo e il comportamento dei vari governi e nazioni. Non mi pare che siano cambiati ed é notorio come in molti situazioni, comprese alcune di tipo giudiziario, le collusioni con interessi privati del nostro EX (intercettazioni) siano state clamorose.


mercoledì 7 marzo 2012

8 MARZO: é qui che ARRIVA!

é un breve flash di un aneddoto vissuto un grande tempo fa, ma non poi tanto, diciamo un paio di nonni, quando ero io il nipotino e lo posso raccontare oggi, da nonno, ai nipotini e nipotine mie.

ed ecco la storia: era dalle parti della Pasqua di un anno fra il 1950 e il 1953, mese di aprile. Io da Trieste con madre e fratello al seguito ero a S. Prospero di Imola da nonni zii cugini scappando così per qualche giorno da Trieste anche per ristorarci con sani mangiari lontano e fuori dalla abituale parsimonia, obbligata, di casa nostra.

e così ascoltai una battuta detta in quel romagnolo che avevo così ben imparato negli anni di seminario imolese (dove c'era l'obbligo di parlare in "lingua") 

"l'etar dè i cureva i sumèr, in cu al cor al brèck!"

tradotto meglio voleva dire, l'altro giorno correvano i somari (tradizionale palio imolese del 1 aprile) oggi (lunedì di Pasqua) corrono "al brèck", le somare, sinonimo dialettale anche di "sgualdrine, puttane, prostitute" ma quel giorno erano riferite a una corsa in bicicletta femminile dove, orrore, correvano delle ragazze con splendide giovani cosce che esplodevano dagli appositi calzoncini.

quel che mi colpì di quella frase, che ogni tanto mi ritorna in mente, era che in quella famigliona di nonni, prozio, cinque maschi, relative mogli, tre nipoti maschi, 6 nipote femmine vigeva una assoluta parità di diritti, doveri, interessi. Certo quelle ragazze che pedalavano orgogliose erano di un altro mondo (cittadine) e l'uso del termine era rituale, anzi volutamente di repertorio se non scaramantico per scrollarsi di dosso  un reale matriarcato, però si basava su un fondamento roccioso e importante. In fondo era costruito su un piedistallo importante: i CIARAVAL appartenevano a una solida congrega, quella dei romagnoli che andavano a MESSA, sia pure fra dentro e fuori dell'ingresso principale, soprattutto per far dispetto a quei pericolosi COMUNISTI portatori di pericolosi comportamenti.


giovedì 1 marzo 2012

così DISPONIBILE, così tutti BLOCCO UNICO

ma chi? ovvio, il BERLUSCONI!

era appena ieri che ha aggiunto una altra perla, tutti assieme appassionatamente nel futuro governo post elezioni future. E in ogni momento strizza l'occhio e abbozza al Prof.

già, proprio il PROF che ha appena dichiarato che la PRESIDENZA DEL CONSIGLIO ha risparmiato 47 milioni rispetto alla precedente gestione, dimezzando i consulenti (prima c'erano anche per le parrucche) e, soprattutto, viaggiando in treni anziché in aereo.

comunque se volete approfondire alcune simpatiche perle le trovate qui.